Moby Dick
Comprendo ora perché è definito un romanzo di caratura biblica.
I personaggi trasudano liricità e tragedia degne di passi della Bibbia o della tradizione greca. Melville l'ha infarcito di riferimenti alla storia, alla mitologia, alla filosofia intrecciandoli a una sorta di enciclopedia della balena e delle baleniere.
Achab è uno di quei personaggi che a mio parere meritano di essere definiti immortali nella letteratura, piaccia o meno è caratterizzato in maniera sontuosa.
La pecca che maggiormente riscontro è che nella parte centrale il romanzo perde mordente, impegnato Melville com'è ad esporre la sua competenza in cetologia e affini. Il leggendario duello con il mostro non dura che poche pagine, a fronte di un'aspettativa lunghissima. Ma non è che un pretesto, il vero succo è il conflitto che Melville racconta nell'anima di Achab, secondo me.
Letto nella traduzione di Pavese, molto scorrevole pur essendo elevata e degna di un capolavoro.
In sintesi: lettura difficile, ma meritevole.