Da 2 a 7 giocatori.
E' un gioco cooperativo che vede uno dei partecipanti assumere il ruolo di un fantasma che in vita era stato ingiustamente condannato per omicidio e deve far capire agli altri giocatori, sensitivi assoldati dall'attuale proprietario della villa infestata, come si sono svolti realmente i fatti: che arma è stata usata per il delitto, dove e da chi. Per farlo appare in sogno ai sensivi e mostra loro delle immagini: in pratica il fantasma consegna ad ogni giocatore delle carte disegnate che possano richiamare una delle carte sul tavolo che rappresentano i possibili dettagli dell'omicidio. Dopo che tutti i sensitivi hanno trovato le tre carte corrispondenti, il fantasma espone un'ultima serie di tre carte che indicano quale delle combinazioni trovate sia quella corretta. Se si scopre la giusta combinazione entro sette turni il mistero è risolto e i giocatori hanno vinto, altrimenti la partita è persa.
Dura circa 45 minuti che si allungano o accorciano in base al numero di giocatori e alla loro voglia di discutere. Ha regole facili da imparare anche per chi ha poco a che fare coi giochi da tavolo e si basa principalmente sulla capacità dei giocatori di entrare in sintonia nell'interpretazione delle immagini. A me piace molto sia per la grafica delle immagini sia per la possibilità di confrontarsi con gli altri nel capire gli indizi, che porta a battibecchi divertenti. E' stimolante anche il ruolo del fantasma, anche se richiede una buona faccia da pocker.
A seguito del successo che ha avuto è stata creata la variante Mysterium, con una maggiore oggettistica e la grafica un po' diversa, ma altrettanto gradevole. E' stata inoltre introdotta la possibilità di "scommettere" sulle scelte degli altri sensitivi e totalizzare quindi un punteggio personale. Io non ho apprezzato molto questa versione che a mio avviso distrugge il senso cooperativo di Sesto Senso, ma chissà , magari gli amanti delle scommesse possono trovare uno sfogo.
Il numero di giocatori varia da 2 a 7, ma trovo che sia più godibile dai 4 in su, perché col numero aumentano anche le possibili interpretazioni.