"Hai acceso la telecamera, Ricky?"
"Sì, è tutto pronto per registrare!"
"Ok, ragazzi, ora vi chiedo di sedervi tutti, faremo un rapido giro di inquadrature e vi chiederò i vostri nomi, poi cominciamo!"
Nella sala conferenze 1 del Providence Hotel, riconvertita per un weekend in sala da torneo, dopo l'andirivieni costante del giorno prima regna la tranquillità , una specie di quiete prima della tempesta ludica.
I quattro giocatori seduti all'unico tavolo apparecchiato (con carte e dadi, chiaramente) sono sopravvissuti ad un sabato di eliminatorie, riuscendo ad emergere ognuno nella classifica del proprio girone: Coso, risultato complessivamente il migliore nei punteggi del sabato, ha dominato tutte le partite giocate guadagnandosi i favori del pronostico; Elendor, la seconda più brava e unica donna in finale, è anche la più giovane partecipante all'intera competizione; Sampei, concorrente di Ludikham, si è reso protagonista di un gran recupero nel proprio girone partita dopo partita; infine Nanna, che ha raggiunto la finale per il rotto della cuffia ma non per questo meno motivato degli altri.
Intorno a loro, si muove silenzioso Ricky, uno dei ragazzi dello staff, con in mano una videocamera per riprendere l'intera sfida; capelli rossi e volto imberbe, questo ragazzone un po' impacciato è la mascotte degli organizzatori della HPL Games, essendo all'esordio nella convention. Lo avete conosciuto il giorno prima e ha strappato a tutti i giocatori un sorriso per la sua sincera ingenuità .
A fare da giudice e al tempo stesso da cronista, la sua collega Sarah, veterana dei tornei ludici: occhi grandi e capelli corvino, al tempo stesso affascina (soprattutto i maschietti) e incute timore, vista la fermezza con cui gestisce i tavoli a lei deputati. Dopo il breve giro di convenevoli, distribuisce 4 carte e 2 gettoni a testa con la rapidità di un esperto croupier, dispone una plancia di gioco al centro del tavolo e sorteggia il primo giocatore, il tutto mentre spiega brevemente in favore di telecamera le regole di The Seven Dragons, il gioco di punta della HPL Games.
"E adesso, cominciamo! Ho estratto il primo giocatore, che è Elendor, la nost..."
Sarah non riesce a terminare la frase, stoppata da un improvviso black-out.
Voi 4 restate immobili al tavolo, letteralmente paralizzati quando un urlo soffocato arriva da un lato della stanza, seguito da un tonfo sordo.
Le luci si riaccendono due secondi dopo e...
A tre metri dal tavolo Ricky, che stava effettuando una ripresa in campo largo, è steso a terra in una pozza di sangue, un'espressione di shock stampata sul suo volto esanime. Il collo è stato lacerato, la giugulare recisa e dopo un breve zampillare il sangue scorre sul pavimento.
In piedi su di lui, Sarah non è più Sarah: i lineamenti dolci della ragazza che poco prima vi stava parlando hanno lasciato il posto a tratti deformati, quasi mostruosi. Dalla bocca, aperta a mostrare denti ben più sviluppati di quelli di un essere umano, scivola via qualche goccia di sangue, che immaginate facilmente essere quello del povero Ricky. Il cambiamento peggiore, però, è negli occhi della non-più-Sarah: lo sguardo color nocciola è scomparso, in favore di iridi vitree quasi fosforescenti; li muove rapidamente posandoli ora su uno ora su un altro di voi, mentre respira affannosamente dalla bocca aperta.
Concentrati sui due di fronte a voi, nemmeno vi accorgete che il resto della stanza ha subito cambiamenti altrettanto radicali: le finestre sono scomparse, l'unica porta di accesso ha lasciato il posto a quattro porte posizionate ovunque nella stanza, su due pareti ma anche sul soffitto e sul pavimento. Le pareti stesse, poi, non sono più intonacate di bianco ma ricoperte da una tappezzeria giallo ocra sudicia e decadente.
Il primo di voi che si riscuote dallo stato di paralisi è Nanna, che pronuncia un eloquente: "Ma che cazzo..."