Leonida squarciò la lettera con risolutezza. Ma lo strappo non era ancora profondo due centimetri e già le sue mani si fermarono.
Accadde ora il contrario di ciò che era accaduto quindici anni prima a Sankt Gilgen.
Allora, volendo aprire la lettera, l'aveva strappata. Ora, volendola strappare, la aprì.
Dal foglio ferito, l'intera personalità della scrittura femminile azzurro pallido, che si poteva espandere in diverse righe, lo guardava sarcastica.
Sopra, in testa alla lettera, con tratti rapidi e precisi, era scritta la data: " 7 ottobre 1936″.
Ecco l'esattezza della donna matematica, fu il giudizio di Leonida, Amelie non ha mai datato una lettera in tutta la sua vita.
Poi lesse: "Egregio signor capodivisione!"
Franz Werfel, Una scrittura femminile azzurro pallido, 1941, tr. it. R. Colorni, Adelphi, Milano, 1991, p. 30