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Autore Topic: Una parola al giorno  (Letto 128327 volte)

Offline momo

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Re:Una parola al giorno
« Risposta #45 il: 05 Ottobre 2015, 16:34:26 »
siiiiii
La certezza della sconfitta non è una ragione per non combattere (o non giocare a seasons)

Offline Lucky

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Re:Una parola al giorno
« Risposta #46 il: 05 Ottobre 2015, 16:38:21 »
un bellissimo significato per un bruttissimo suono! ma sapete che forse io non l'ho mai provata questa euneirofrenia?

ah, bravissimo aleman che aveva ricavato da solo il significato  :O ma quante ne sai?? :D

Offline momo

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Re:Una parola al giorno
« Risposta #47 il: 05 Ottobre 2015, 17:01:01 »
Come no!
Io si, un sacco
e anche il contrario
ricordo una volta che sognai il tipo con cui stavo nella vasca da bagno con altre due donne, e mi diceva che per me non c'era spazio  :look:
io non gli ho parlato per tutto il giorno
mi stava proprio sulle balle!
La certezza della sconfitta non è una ragione per non combattere (o non giocare a seasons)

Offline aleman

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Re:Una parola al giorno
« Risposta #48 il: 05 Ottobre 2015, 20:38:29 »
un bellissimo significato per un bruttissimo suono! ma sapete che forse io non l'ho mai provata questa euneirofrenia?

ah, bravissimo aleman che aveva ricavato da solo il significato  :O ma quante ne sai?? :D


Troppa grazia, Sant'Anto'! :D
Ci ho provato ma non avevo capito mica il senso.

Offline momo

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Re:Una parola al giorno
« Risposta #49 il: 07 Ottobre 2015, 10:17:05 »
Cattività 
[cat-ti-vi-tà ]
SIGN Prigionia, schiavitù; stato dell'animale catturato e costretto a vivere in gabbie o recinti
dal latino [captìvitas] prigionia, da [captivus] prigioniero.

È una parola che appartiene a un registro aulico, tranne che per un particolare uso, molto comune.
La cattività  è la prigionia, uno stato di schiavitù o di servaggio.
Fra le cattività  per eccellenza possiamo ricordare quella avignonese dei papi, o la cattività  degli Ebrei a Babilonia.
Comunque si può anche parlare del periodo di cattività  dell'ostaggio, della cattività  dei deportati, delle malattie contratte durante la cattività .
Oggi, nella stragrande maggioranza dei casi, con questa parola ci si riferisce alla prigionia degli animali selvatici.
In altri termini, indica lo stato in cui è ridotto l'animale selvatico catturato dall'uomo e costretto a vivere in un recinto o in una gabbia.
I fini della cattività  possono essere i più disparati, e non tutti nobili: ricerca, conservazione della biodiversità , educazione, intrattenimento.
 È comunque curioso ed eloquente che, senza malizia, per indicare qualcosa del genere, sia stata scelta una parola così nettamente negativa.
(Ha qualcosa a che vedere col cattivo? Sì.)

La certezza della sconfitta non è una ragione per non combattere (o non giocare a seasons)

Offline momo

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Re:Una parola al giorno
« Risposta #50 il: 07 Ottobre 2015, 10:17:56 »
Beh, finalmente una parola che conosco e uso nel modo corretto
Ora vado a cercare servaggio che suppongo non essere selvaggio in romano :D :D
La certezza della sconfitta non è una ragione per non combattere (o non giocare a seasons)

Offline Moon

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Re:Una parola al giorno
« Risposta #51 il: 07 Ottobre 2015, 10:18:36 »
Gattività : stato di prigionia dei felini selvatici.

Offline momo

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Re:Una parola al giorno
« Risposta #52 il: 08 Ottobre 2015, 09:10:15 »
Brocardo
[bro-cà r-do]
SIGN Massima giuridica, specie latina
probabilmente, alterazione di [Burchardus], vescovo di Worms, vissuto, fra il 950 e il 1025, autore delle "Regualae Ecclesiasticae".

Per brocardo si intende una massima, il più delle volte latina, con cui si esprime un principio giuridico.
I brocardi sono un pilastro della cultura giuridica occidentale: non si deve scordare che gran parte del diritto moderno è figlio del diritto romano,
ed è naturale che una certa mole di principi giuridici possa anche oggi essere espressa tramite massime latine.
 È vero, molte volte sono usate in maniera ostentata e vanesia, per nobilitare (e per rendere più oscuro ai non addetti ai lavori) un discorso giuridico;
 ma esprimono concetti complessi con una sintesi efficace e gagliarda.
Questo nome nasce come antonomasia: Burcardo di Worms fu un vescovo vissuto fra il primo e il secondo millennio che raccolse,
nella sua opera "Regulae Ecclesiasticae", un gran numero di locuzioni giuridiche latine. Fu poi la scuola dei glossatori di Bologna,
vero nucleo della rinascita del diritto dopo il silenzio barbarico, a riprenderla e a determinare il successo di questo tipo di locuzione.
 Va ricordato che si tratta di massime spesso estrapolate dall'ultima e più grande compilazione di diritto della latinità ,
il Corpus iuris civilis di Giustiniano; inoltre, va notato che impropriamente finiscono per essere ricondotte a brocardo locuzioni latine che,
pur non esprimendo una massima giuridica, hanno a che vedere col mondo delle leggi.
Quindi è un brocardo «Pacta servanda sunt», 'i patti vanno rispettati', come anche «Nulla poena sine lege»,
 "nessuna pena può essere comminata senza che sia prevista da una legge', ma viene spesso ricordato come tale anche «Dura lex, sed lex» 'la legge è dura, ma è legge'.
Comunque, sono migliaia.
Insomma, il latino sarà  pure una lingua morta, ma - come dire? - continua a fermentare.
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Offline momo

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Re:Una parola al giorno
« Risposta #53 il: 08 Ottobre 2015, 09:10:36 »
Ecco una parola che non userò mai...   :look:
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Offline Helder

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Re:Una parola al giorno
« Risposta #54 il: 08 Ottobre 2015, 11:13:27 »

Offline Lucky

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Re:Una parola al giorno
« Risposta #55 il: 08 Ottobre 2015, 12:44:59 »
io invece voglio cominciare ad usarla, mi piace il latino e mi piacciono i motti latini (i quali a quanto pare parlavano solo per massime... loro e Churchill)

Offline Moon

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Re:Una parola al giorno
« Risposta #56 il: 08 Ottobre 2015, 12:50:39 »
Brocardillo: massima usata da absolute.

Offline momo

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Re:Una parola al giorno
« Risposta #57 il: 08 Ottobre 2015, 13:26:16 »
Brocardillo: massima usata da absolute.
aahahahahahahah
questa mi piace!! :)
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Offline momo

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Re:Una parola al giorno
« Risposta #58 il: 09 Ottobre 2015, 09:35:54 »
Crivellare
[cri-vel-là -re (io cri-vèl-lo)]
SIGN Fare numerosi fori in qualcosa, bucherellare
da [crivello], tipo di vaglio, derivato dal latino [cribellum], diminutivo di [cribrum] vaglio.

Crivellato o trivellato? Si differenziano solo per l'iniziale, e trasmettono immagini che possono convergere, ma non significano la stessa cosa.
Cerchiamo di fare ordine.
Il crivello è sostanzialmente un setaccio:
ma 'crivellare qualcosa' non significa 'passarlo attraverso un crivello' - come accade invece a 'setacciare', che vuol dire, appunto, 'passare attraverso un setaccio'.
Crivellare qualcosa significa farvi tanti buchi da farlo sembrare un crivello.
Ad esempio, puoi crivellare un casco con un punteruolo per farne uno scolapasta. Misteri dell'uso.
Al quadro già  insolito si aggiunge la confusione del 'trivellare'.
Trivellare significa 'forare con una trivella', cioè con uno strumento di varia specie che - sorpresa! - pratica fori.
È quindi trivellato ciò che è stato forato da una trivella.
A ben vedere, si può dire che il terreno è crivellato dalle trivelle - da cui è anche, ovviamente, trivellato.
Anzi spesso il permesso di trivellare viene confuso con quello di crivellare.
Di solito si sente dire che il corpo della persona uccisa è crivellato di colpi; se è trivellato, invece, l'uccisione è stata insolitamente cruenta.
Va detto: nel 'crivellato di colpi' troviamo una locuzione che statisticamente esaurisce l'uso di questa parola.
Ma, come si capisce, non c'è ragione per non usarla con fantasia
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Offline momo

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Re:Una parola al giorno
« Risposta #59 il: 09 Ottobre 2015, 09:36:31 »
Di solito si sente dire che il corpo della persona uccisa è crivellato di colpi; se è trivellato, invece, l'uccisione è stata insolitamente cruenta.

Questi tipi mi fanno morir dal ridere!
Adorazione mattutina  :D
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